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tasogare.jpgTASOGARE SEIBEI – 2002 – YOJI YAMADA

Ambientato nel periodo del tramonto dell’epoca dei samurai, a circa metà dell’ottocento, pochi anni prima la guerra civile che porterà, poi, il Giappone ad aprirsi gradualmente allo stile occidentale (purtroppo?), Yamada narra una storia semplice, composta di pochi elementi ma oltremodo curata in ogni fattispecie. La ricostruzione del Giappone del diciannovesimo secolo è perfetta, apprezzabile sia da un punto di vista storico che da quello puramente scenografico. Naturalmente gli attori sono precisi e perfetti, su tutti spicca Sanada che, interpretando comunque un personaggio a cui si lega una recitazione delicata e dai toni soffusi, riesce a convincere in ogni momento e a rimanere memorabile, comunicando più con gli occhi e la gestualità che con le parole. Purtroppo il “sotto tono” finisce col diventare anche il problema principale del film, mancando un vero e proprio mordente che possa in qualche modo colpire lo spettatore. Per carità, le emozioni ci sono pure, specialmente nella appena accennata storia d’amore che poi arriverà a un climax, sempre rigorosamente lontano dagli occhi dello spettatore. Così pure ci sono un paio di duelli ben girati, ma vuoi perché il film s’interessa solo al protagonista o perché la storia di questi è lontana dal contesto storico, lo spettatore finisce, anche in questo caso, col rimanere piuttosto distaccato. Così pure ho trovato controproducente la narrazione della bimba, ora cresciuta, che parla del padre, non aggiunge nulla al film se non un ennesimo fattore artificioso e di distacco che non necessitava proprio. Capisco che il titolo abbia trovato successo con un pubblico occidentale che di film del genere non ne ha visti molti, ma ben prima di Twilight Samurai penso abbia più senso vedersi pezzi da novanta come Harakiri.

6.5