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artoff5592

THE PLAGUE DOGS – 1982 – MARTIN ROSEN

Dal regista di Watership Down, arriva un altro cartone tratto sempre dal medesimo autore Richard Adams, per rovinare l’infanzia di tutti quei bambini portati in maniera ignorante al cinema. Il titolo che ho inserito in realtà si riferisce al libro, da quello che ho trovato su internet pare che il film non sia mai arrivato in Italia. In ogni caso, già dal titolo capiamo di essere di fronte a una storiella proprio allegra: due cani scappano dal laboratorio dove sono sottoposti a sperimentazioni mediche, oltre a vere e proprie torture di ogni tipo. John Hurt e Christopher Benjamin, i nostri due amici, sono una coppia malassortita, ma d’altronde è quello il punto: il primo è un cane saggio e il secondo più direttamente istintivo. Hurt è notevolissimo nel ruolo di un cane dal cuore spezzato e dalla storia triste, il cui cervello non funziona più tanto bene, all’epoca mi aiutò a riconoscere e apprezzare di più l’attore inglese. L’intero film è realizzato senza aiuto di computer o alcun tipo di tecnica “moderna”, il risultato è che i cani sono perfetti e hanno un’anima perennemente umana che spezza il cuore a ogni minuto. Il film evita di farci la morale, come da aspettative dell’intelligente Rosen che sceneggia e dirige, ma semplicemente di raccontare il disperato tentativo di fuga dei due poverini e intrecciandolo con gli umani, mostrati quasi sempre fuori schermo, che li cercano e si chiedono il perché dell’accaduto. Il ritmo, specie nella versione integrale da 103 minuti, tende un po’ a latitare nella metà, causa un affastellarsi degli stessi problemi che perseguitano i randagi, ma fortunatamente non ci mette molto a guadagnare di nuovo. Senza volervi rovinare la visione, posso anticipare che si va a concludere con una nota straniante, sospesa a metà tra disperazione e ottimismo, una chiusura perfetta che risolleva alquanto.

7.5